Vodka Martini agitato, non mescolato
La storia dei cocktail ha radici molto lontane, pare che già gli etruschi si dilettassero a prepararli: ne esistono tantissime varietà e di ognuno esistono poi diverse rivisitazioni a seconda dei gusti, come il Virgin Cuba Libre di Sheldon Cooper. Il Cosmopolitan non ha certo bisogno di grandi presentazioni ma ha avuto il suo boom tra il pubblico femminile grazie a Carrie Bradshaw che lo sorseggiava con piacere in “Sex and the city“. Esattamente come l’Old Fashioned tanto caro a Donald Draper di “Mad Men“, che pare piacesse tanto – insieme ad altri drink – anche a Jon Hamm, l’attore che lo interpreta. Si sa, a volte la realtà e la fantasia si confondono, soprattutto se c’è l’alcol di mezzo.
Al di là degli etruschi, la moda vera e propria del cocktail che conosciamo oggi è nata negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso e poi si è diffusa nel resto del mondo. Realizzare un buon cocktail non è facile come sembra, richiede la conoscenza degli ingredienti e la capacità di saperli mescolare trovando il giusto equilibrio tra loro, in alcuni casi è una vera e propria arte. Se c’è chi non fa molto caso alla qualità del drink e dell’alcol in genere, come Homer Simpson che beve litri di birra Duff, c’è chi invece ha gusti più raffinati, come i personaggi di “How I met your mother“, che impazziscono per il pregiato scotch Glen McKenna.
Le serie tv, proprio per via della loro struttura e della loro continuità, fidelizzano gli spettatori alle abitudini e ai gusti dei protagonisti, ma il cinema non è da meno e anche in quel caso ci sono drink o scene ad essi legati che sono diventate cult. L’argomento è talmente interessante e appassionante che c’è anche chi si occupa di catalogarli tutti, tra film e serie tv potete scorrere la divertente infografica di Pop Chart Lab dove si trovano il White Russian de “Il grande Lebowski“, il Singapore Sling di Raoul Duke/Johnny Depp in “Paura e delirio a Las Vegas” con tanto di ricetta pronta da mettere in pratica e il bicchiere adatto in cui servirli.
Se pensate a Stanley Kubrick è impossibile non citare il Korova Milk Bar dove Alex e i Drughi amano bere il leggendario Latte Più, ma una delle scene memorabili del cinema è quella di “Shining” in cui Jack Torrance è seduto al bancone del bar e parla con Lloyd, chiedendogli una bottiglia di bourbon “con del ghiaccio e un bicchierino“.
Tra i più grandi estimatori di cocktail della storia del cinema c’è anche James Bond con il suo Martini agitato e non mescolato. Il Martini ha avuto molti appassionati illustri, nel mondo del cinema viene citato anche da Mrs. Robinson nel film “Il Laureato“, invece Hannibal Lecter apprezzava molto un buon bicchiere di Chianti e su quello si va sul sicuro. Marilyn Monroe e Jack Lemmon preparano un memorabile quanto insolito Manhattan in “A qualcuno piace caldo“, mentre in “Casablanca” Rick e Ilsa sorseggiano più semplicemente champagne, ma sul grande schermo anche il drink consumato dai protagonisti gioca la sua parte e la scelta non è mai casuale come appare.
Se c’è chi pensa che il cocktail fosse già in uso tra gli etruschi, altri sostengono che le sue origini siano messicane e la sua storia legata a quella della principessa Xoctl, il cui nome si pronuncia Coctel. La donna offrì una bevanda ad un ospite del padre e questo pensò che Xoctl fosse in realtà il nome della bevanda e da allora “coctel” fu associato al sapore di un miscuglio di ingrendienti che davano vita ad una bevanda dal sapore gradevole ed esotico. Probabilmente le origni reali del cocktail non si conosceranno mai, ma la cultura in merito è così vasta che se ne potrebbe parlare per giorni.
Tornando al mondo delle serie tv, negli ultimi anni anche “Gossip Girl” è entrata nella schiera delle serie cult, il sindaco Michael Bloomberg ha indetto il Gossip Girl Day mentre all’Empire Hotel sono stati inventati diversi cocktail per omaggiare i personaggi della serie, Chuck Bass in primis e ha spopolato il cocktail XOXO, preparato con ingredienti segreti. A proposito di personaggi iconici, parliamo di stelle d’altri tempi, ma una delle più grandi attrici della storia del cinema ha un cocktail che porta il suo nome e si tratta dello Shirley Temple, preparato con due parti di ginger ale e una parte di sciroppo di granatina, ovviamente analcolico per via della giovane età dell’attrice all’epoca.
Il mondo dei cocktail è ben strutturato e per evitare di fare troppa confusione tra le innumerevoli variazioni, l‘International Bartenders Association ne ha codificati sessanta, che si dividono poi in base al tipo di orario in cui è preferibile consumarli: ci sono i Long Drink, gli Any Time, i Pre o gli After Dinner e i loro aromi, colori e proprietà cambiano appunto in base al momento della giornata in cui vengono consumati, anche se per qualcuno è sempre il momento giusto per un cocktail fatto bene.
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