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L’altra metà della mela

Postato il 15 January 2018 da Elide Messineo
L'altra metà della mela
La mela è uno dei frutti più diffusi e consumati al mondo, infatti quello del melo è uno degli alberi più coltivati e antichi che ci siano.

Questo falso frutto ha origini nell’Asia centrale, al giorno d’oggi ne esistono circa 2000 varietà solo in Italia. Il motivo di questo ampio “successo” è dovuto alla facilità di coltivazione e trasporto, già nel Neolitico si riscontrano coltivazioni di mele, poi ampliatesi lungo il Nilo e arrivate in Europa, dove sono state largamente apprezzate. Per questo motivo in seguito furono trasportate nel Nuovo Mondo dai coloni, nel 17° secolo. Forse proprio per le sue origini così antiche la mela è spesso presente in miti, leggende, tradizioni e credenze. Dal pomo della discordia che causò la guerra di Troia fino a New York, la Grande Mela. Da Paride che decretò Afrodite come la più bella tra le dee fino all’idea dello Stato di New York come grande albero e della città come frutto esposta da Edward S. Martin passando per Biancaneve. La mela avvelenata che la fa cadere in un sonno profondo, la mela avvelenata con cianuro di potassio con la quale si suicidò Alan Turing, la stessa alla quale si ispira il logo della Apple Inc. di Steve Jobs (era anche il suo frutto preferito). La celebre mela morsa non avrà scatenato una guerra alla pari di quella di Troia ma una lunga battaglia legale con la Apple Corps. dei Beatles.

La mela è il simbolo del peccato originale, ciò che ha diviso l’uomo da Dio rendendolo mortale, nel libro della Genesi. È il frutto della tentazione a cui Eva proprio non sa resistere a causa del serpente, che simboleggia il male. Il frutto proibito del giardino dell’Eden, l’albero della conoscenza era l’unico che Dio avesse vietato ad Eva e Adamo; una storia simile, peraltro, è raccontata anche nel Corano. Il nome di questo frutto potrebbe derivare da una lettura allegorica, la parola “mela” deriva dal latino “malum”, che potrebbe essere interpretato anche come “male”. Potrebbe avere avuto un’influenza notevole sul nome l’iconografia medievale legata alla Bibbia. La mela è anche quella che, secondo leggenda, portò Isaac Newton a pensare alla legge della gravitazione universale. Era il 1666 – un numero eloquente, almeno per i credenti – quando lo scienziato era intento a pensare sotto un melo nel giardino della sua tenuta di Woolsthorpe. Una mela gli cadde in testa, spingendolo a ragionare sulla gravità, tutto il resto è storia. O meglio, scienza.

Guglielmo Tell, eroe nazionale svizzero, era molto abile nell’utilizzo della balestra e riuscì a salvarsi dalla condanna a morte voluta da Geller per lesa maestà, centrando una mela posata sulla testa di suo figlio. La mela era un frutto molto diffuso già nell’antica Grecia e si pensa che quelle narrate e rappresentate fossero in prevalenza mele cotogne. Celebre è la metà della mela di cui parla Platone nel suo Simposio, infatti tutt’oggi si parla dell’anima gemella in questi termini. Decisamente avanti per l’epoca, nel mito greco degli ermafroditi Platone parla degli uomini come di esseri privi di genere, dotati di due teste, quattro gambe e quattro braccia. Per il loro atteggiamento arrogante nei confronti degli dei, vennero puniti e furono divisi a metà, condannati a vagare alla ricerca della loro metà perduta. Nella mitologia greca la simbologia lega spesso la mela alla fertilità, il frutto sacro ad Afrodite è al centro della storia sull’undicesima fatica di Ercole, che si trova nel giardino delle Esperidi e deve ingannare Atlante per portare via i pomi d’oro.

La mela, grazie anche alle numerose varietà, si presta a molteplici preparazioni culinarie. Molto apprezzato, soprattutto in epoca medievale, era il sidro di mele. Questo frutto compare anche nella mitologia nordica, secondo la quale era capace di conferire il dono dell’immortalità. Era la dea Iðunn (Idun) a possedere questi frutti miracolosi e, non a caso, era la dea della fecondità. La leggenda norrena narra di una lunga disputa tra gli dei per le mele di Idun, senza le quali avrebbero continuato ad invecchiare. Fu Loki a tentare di rimediare al problema, rapendo la dea e trasformandola in una noce. Anche se probabilmente all’epoca in cui vennero narrate queste leggende non v’era traccia di mele in Scandinavia, questo frutto è stato particolarmente “inflazionato” in ambito mitologico. I suoi poteri miracolosi derivano più semplicemente dalle numerose proprietà nutrizionali della mela, motivo per cui è nato anche il celebre proverbio “una mela al giorno toglie il medico di torno“. Costituite prevalentemente da acqua, le mele contengono vitamina C, sono ricche di pectina e sono utili per mantenere equilibrato il livello glicemico, sono ricche di fibre e antiossidanti e hanno un bassissimo apporto calorico. Onnipresenti nelle diete, sono consigliate perché hanno benefici su intestino, denti, polmoni e cuore. Esteticamente sempre gradevole, la mela è la protagonista di Halloween negli USA in versione caramellata, la base del famoso strudel o della più classica torta/pie; irresistibile insieme alla cannella, può essere declinata anche in piatti salati. Il successo è sempre garantito.

Foto di Federica Di Giovanni

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