Ci risentiamo a settembre
Settembre ti fa venire voglia di avviare nuovi progetti, hai recuperato le energie perdute e adesso vorresti fare quante più attività possibili. Un corso di ballo, il massimo rendimento a scuola, sul lavoro, all’università, nella vita privata, sorriso smagliante. La sveglia presto, per riavere il ritmo giusto, corsetta al tramonto – ancora meglio se all’alba -, lezioni di yoga, un corso di uncinetto o magari di teatro? Sei tu che dici di avere sempre voluto provare il metodo Stanislavskij, questo sembra il momento giusto per iniziare qualcosa di nuovo, arrivare a dicembre, guardarti allo specchio e complimentarti per la tua costanza. Tadà! Ecco la parola che non avresti dovuto pronunciare nemmeno nella tua mente, la promessa di una vita ordinata e coerente che non manterrai mai. Lo hai detto agli amici che hai trascurato e lo hai detto a te stesso, promettendoti di dedicarti più tempo per pensare, meditare. Abbandonato il reclamo della siesta estiva, a settembre vorrai reclamare il diritto di annoiarti, in mezzo alle mille attività che hai pensato di programmare. Non mi sentirò in colpa se starò a casa quando tutti saranno fuori, ti racconti: non guarderò i social, mi disintossicherò, smetterò con i selfie e con i mojito, metterò tutti i miei soldi da parte per il prossimo viaggio. Anzi, lo sai che ti dico? Per avere le idee ancora più chiare le metto tutte su carta.
La storia che ti racconti ogni anno, a settembre. Sul tuo elenco di buoni propositi cade una goccia di unto. Arriva dritta dritta dall’angolo della pizza che ti è appena stata consegnata, lo spuntino che ti stai concedendo – giuri che è l’ultima volta – prima di iniziare a mettere tutto in pratica. Suona il campanello. Si sente arrivare un vago odore di menta dal corridoio, mentre i tuoi amici entrano in casa. Sicuri di avere portato il lime? Lo zucchero di canna ce lo metto io. Dopotutto, l’estate finisce solo quando inizia l’autunno.
E questo non accadrà prima del 23 settembre.
Foto di Federica Di Giovanni
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