Il cibo secondo Tim Burton
Tim Burton, paladino dei diversi e degli emarginati, rappresenta bene questa condizione in uno dei suoi film più belli e conosciuti, “Edward mani di forbice“, in cui il protagonista ha serie difficoltà a mangiare a causa delle sue mani mai finite dal suo creatore. Nel film, datato 1990, una delle scene più famose è quella del barbecue in cui c’è solo una parvenza di integrazione per il povero Edward (Johnny Depp), una vera e propria sintesi di tutta l’ideologia burtoniana, che mostra rituali comuni e comunitari – che dovrebbero trasmettere un senso di aggregazione – contrapponendoli alla costante difficoltà di riuscire ad essere accettati dagli altri.
Tutto si basa sul cibo anche ne “La fabbrica di cioccolato” che, anche se non è la migliore delle versioni cinematografiche della storia di Roald Dahl, è ghiotta come poche. La rappresentazione del cibo in questo caso diventa una critica nei confronti di una società sempre più ingorda e superficiale, a corto di valori solidi, e Willy Wonka (il quasi onnipresente Johnny Depp), con il suo aspetto eccentrico, escogita punizioni irresistibili per selezionare il vincitore del suo premio speciale.
Le zucche regnano sovrane in “The Nightmare before Christmas” (diretto da Henry Selick), impossibile pensare ad Halloween senza di loro e senza che ci sia lo zampino del regista di Burbank, che omaggia sempre la festa a modo suo. In questo caso, Jack è il re delle zucche ed è innamorato di Sally, la regina delle zuppe soporifere. Per fuggire dal Dr. Finkelstein, la bambola di pezza prepara una zuppa alla belladonna, invitante ma decisamente rischiosa da ingerire. La zuppa è presente anche in “Batman” (1989), nella scena in cui Bruce Wayne (Michael Keaton) e Vicki Vale (Kim Basinger) sono a cena insieme, separati fisicamente da un lunghissimo tavolo, che però simboleggia anche un ostacolo di tipo sentimentale. Silenzio ed imbarazzo che si contrappongono al caotico e colorato mondo dei morti rappresentato ne “La sposa cadavere“. Per creare i suoi personaggi, Tim Burton si è ispirato alla tradizione messicana e agli scheletri bianchi detti “calaveras” che a fine ottobre diventano degli squisiti e colorati dolcetti. E a proposito di dolci, per attenersi al tema, in questo caso il regista ha architettato una torta nuziale a base di panna e tibie, roba per veri golosi.
La colazione è un pasto importante, questo l’abbiamo già detto, ma non avete capito quanto possa essere importante fin quando non avete visto in che modo ingegnoso fa colazione Pee Wee Herman in “Pee-wee’s Big Adventure” (1985). Tim Burton mostra spesso scene in cui i personaggi dei suoi film si ritrovano attorno a un tavolo, nella maggior parte dei casi si tratta di cene, che ama quasi quanto la festa di Halloween. La scena cult in assoluto è però quella di “Beetlejuice” dove i protagonisti a tavola vengono posseduti dai due spiriti e, ormai fuori controllo, ci regalano un’esilarante performance sulle note gypsy di “Day-O” di Harry Belafonte.
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